Emiliano Zerilli: Io e i Leoni Sicani

Mi chiamo Emiliano Zerilli abito a Marsala ed ho 46 anni. Conobbi i Leoni Sicani circa 6 anni fa, quasi per caso perché da sempre volevo fare sport ma essendo un tetraplegico non ho molta scelta o l’hockey su carrozzina o niente, quindi feci una ricerca su internet e tramite i social conobbi i Leoni Sicani e a sua volta Giuseppe Sanfilippo (il nostro capitano) che mi spronò ad organizzarmi e a provare a giocare. Dopo varie peripezie riuscì con un “amico” ad andare a fare qualche allenamento con loro e da li mi si è aperto un mondo. Quando parlo dei Leoni li definisco sempre come un “fenomeno sociale da studiare”. Perché se in una piccola città dell’Agrigentino com’è Santa Margherita di Belice, un gruppo di ragazzi disabili riesce a fondare una squadra di hockey in carrozzina, coinvolgendo altri ragazzi dei paesi limitrofi e a trasformarla negli anni in una realtà ben consolidata a livello regionale, allora vuol dire che siamo di fronte a persone straordinarie e mi riferisco a tutti dai miei compagni di squadra, al nostro grande mister Salvino Sanfilippo, ai volontari, alle famiglie degli atleti che con grandissimi sacrifici sono sempre al nostro fianco.

Sembra una bella favola, ma come accade spesso nelle storie c’è sempre un momento dalle tonalità scure, infatti dopo soli 9 mesi decisi (sbagliando) di inseguire un mio progetto e di conseguenza, ma per altri motivi personali, abbandonai la squadra. Se potessi tornare indietro nel tempo non rifarei una scelta del genere, perché se lasci un posto dove ti sei trovato bene rischi di rimanere scottato. Ed è quello che successe a me, non solo realizzai il mio progetto, ma persi anche la possibilità di giocare. Per ben 4 anni sono stato lontano dal campo da hockey e solamente io so quanto ho sofferto e quanto mi è mancato non poter dare sfogo alla mia passione, sono stati anni non belli della mia vita che evito di raccontare per non essere troppo prolisso.

Perché in questa storia voglio raccontare il mio ritorno nei Leoni Sicani, perché come dice il nostro grande mister Salvino Sanfilippo “io sono un leone per sempre”. Infatti il richiamo del campo mi ha spinto circa 7 mesi fa a cercare una soluzione per poter riprendere gli allenamenti e rientrare a pieno regime in squadra, non potevo più rimanere nel “limbo di solitudine e piattezza” nel quale mi ero bloccato, cosi grazie all’ANFFAS, un’associazione di Marsala che mi garantisce sia il trasporto che l’assistenza, nel maggio dello scorso anno il leone è rientrato nel branco. I primi 15 giorni sono stati un po’ duri perché stare fermo senza giocare per 4 anni significa perdere tutto quello che hai imparato prima, mettiamoci anche che l’hockey è uno sport in continua evoluzione (nel senso che le carrozzine anno dopo anno sono sempre più veloci) quindi capite bene che non è facile recuperare il tempo che ho perduto, ma è una sfida! E io non son uno che si tira indietro di fronte a niente, e ce da dire che già una piccola soddisfazione me la sono presa in amichevole, parando un rigore contro le Aquile di Palermo provando una gioia immensa. Magari ci vorrà un po’ di tempo in più, magari non diventerò un fuoriclasse, ma sono convinto che con la mia tenacia riuscirò a ritagliarmi un posto in squadra.

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